Mi costa
Mi costa
Mi costa,
svegliarmi al mattino
guadare,
con gli occhi ancora ingrippati,
se fuori c’è il sole o se piove.
Mi costa,
l’asciare l’oblio
di un sogno confuso
o il nero di un puro abbandono
dove non c’è più niente e nessuno.
Mi costa,
abbandonare quel letto
farmi carico ancora una volta
di ogni pregio e difetto
e affrontare di nuovo la vita.
Mi costa,
ricominciare
ancora una volta
dalle stesse parole lasciate sospese
dalle stesse manfrine.
Mi costa
osservarmi
di fronte allo specchio
con la lama che rade la barba
ma vorrebbe affondare la gola.
Mi costa
accettare ogni ruga
ogni traccia lasciata dal tempo
da ogni sentimento, dal pianto, dal riso
che non era poi tanto.
Mi costa
accettarmi così
come sono, come sono stato
con quello che ho fatto che pesa
tutto lì sulle spalle e mi piega.
Mi costa,
ma mi costa ancora più
accettare ciò che non sono stato,
ciò che mai mi è riuscito di fare.
Mi costa.