Predoni
Si spegne, nel bosco,
il cinguettio,
del lupo l’ululato
scuote l’aria,
terrore nel suo grido
“All’uomo”
Si spegne, nel bosco,
il cinguettio,
del lupo l’ululato
scuote l’aria,
terrore nel suo grido
“All’uomo”
Confusione,
confusione.
Alcool, fumo, donne,
non è più il mio tempo.
Realtà stravolte
da ideali, da dogmi,
inutili
idioti e dannosi.
Fuga,
fuga,
fuga.
Nella mia fantasia
cavalco
unicorni alati
lungo le strade
di una piacevole follia.
Non sapere più niente,
non volere sapere,
non combattere più niente,
non contestare più niente.
Come spiegare
a illustri idioti
l’inutilità di ogni gesto?
Mi hai amato
sino a che
non ti ho detto:
“Ti amo”.
Non aprire le porte al silenzio,
o il silenzio ti chiuderà le porte.
Non aprire le porte alla menzogna,
non avrai più porte.
Non aprire le porte alla verità,
rimarrai solo.
Capita così,
per caso,
che un giorno
senza mai ragione alcuna
il pensiero tuo
volga per altri lidi
e si ritrovi a correre
lungo sentieri nuovi.
Capita così,
per caso,
che quanto hai fatto
sino allora, paia vano
senza più senso alcuno.
Capita così
per caso,
che un giorno possa tu,
…per caso
essere uomo.
Ci sarebbero
tante cose da dire,
ma in un mondo che parla
dove nessuno ascolta
a che serve parlare?
Ci sarebbero
tante cose da fare
ma in un mondo che critica
ogni nuova proposta
a che serve provare?
In un mondo di stolti
che si atteggiano a saggi,
di cretini indefessi
che troneggiano sui seggi
si può solo restare
in disparte
a guardare.
Capì e tacque,
sol chi volle capire.
Gli altri animosamente,
stanno discutendo ancora,
ma senza aver capito
non han nulla da dire.
Luci ed ombre,
giochi strani,
contemplo e non penso.
In un vuoto totale
io
vedo me stesso.
Presenze irreali.
I bizzarri
rumori del silenzio.
La nullità di un uomo
nella sua solitudine.
Voi magri, Voi grassi,
obesi o patiti.
Voi, degne bandiere
di tutti partiti.
Sì! Voi così certi
di passare alla storia
boriosi e protesi
a cercare la gloria.
Voi, uomini pieni
(di gas da letame)
intenti e occupati
a tessere trame,
a scambiarvi di fronte
alla gente normale
insulti grotteschi
con gusto triviale.
Sì, Voi che ogni giorno,
da tutti i canali
ci fate due palle…
mai viste di uguali.
Andate a cagare,
calate gli orpelli,
col culo per l’aire
mostrate gli uccelli,
che visto da dietro
lo stronzo che scende,
non sembrano cazzi
non sembrano niente.
Somigliano tanto
ai vostri profili
di vecchi marpioni
ottusi e incivili.
Andate a cagare,
capitemi bene,
andate a cagare
però tutti assieme
in un posto chiuso
che niente si perda,
così da annegare……
in un mare di merda.
E noi, grati a Voi tutti
per l’epico atto,
per il gesto glorioso
del vostro riscatto,
noi Vi innalzeremo
al ruolo di santi
in perenne ricordo
ma senza rimpianti.
Faremo a Voi tutti
un busto di gesso
sul gran piedistallo
di un lubrico cesso,
e noi, liberati
da un giogo si duro
potremo finalmente
pensare al futuro.
Privati per sempre
dal lordo fardello
faremo finalmente
qualcosa di bello.
Finalmente,
urla di rabbia.
Dentro,
piange
qualcosa di lacerato,
dilaniato e trafitto,
morto e rinato.
Ricostruito nella speranza
e, di nuovo ucciso.
Frettolosamente ricomposto
in un ultimo tentativo,
frammenti incollati
con mano tremante,
nuovamente infranti
in migliaia
di irricomponibili pezzi.
Finalmente muore,
una cosa dimenticata
una volta chiamata
amore,
e nasce
dagli impietosi resti
un nuovo, livido fiore.
Finalmente,
dalla sofferenza l’odio,
poi,
col tempo
l’oblio.