Gabbia
In quattro pareti
racchiuso avevo un cuore.
Ora ammuffito giace,
imputridito
da un inutile amore
celato
al luminoso sole
In quattro pareti
racchiuso avevo un cuore.
Ora ammuffito giace,
imputridito
da un inutile amore
celato
al luminoso sole
quanti ricordi, è ancora là, di colore verde oliva, nella sua custodia polverosa, fra gli ultimi residui di un trasloco da tempo compiuto. Scatoloni non ancora aperti, cassette musicali e video cassette con vecchie e stentoree registrazioni artigianali, libri che non trovano più una collocazione, tappeti che non si adattano all’arredamento, quadri privati di pareti e suppellettili di mobili, articolo vari. Un piccolo bazar dimenticato, oggetti inutili ma dai quali non ci si vuole separare. A ciascuno di essi è legato un attimo di vita, confuso nella memoria, o enfatizzato dal ricordo. Anche lei è là, fra le cianfrusaglie accatastate, dentro la custodia a fargli compagnia ancora una mezza risma di carta rimasta inusata, una confezione quasi intonsa di carta carbone, un nastro di ricambio, nero e rosso con l’inchiostro ormai rinsecchito dal tempo. Ricordi. Aprendo la custodia malandata sembra quasi di sentire l’odore di altri tempi salire dall’interno per riportarti a spazi lontani, mai dimenticati. Agli occhi della memoria appare vivida l’immagine del tavolo sopra al quale solevo porla prima accostare la sedia, introdurre il foglio dentro al carrello, battere sul primo tasto e poi, rimanere in attesa che la altre parole sgorgassero dalle dita come da una sorgente e fluissero li sulla carta per essere poi lette e comprese, come se quelle frasi appartenessero a un altro, a un altro tempo, a un altro mondo. Tlic tlic tlic tlic tlic tlic tlic, Olivetti Lettera 22
La guerra è nel destino dell’uomo, perché è nella sua testa. Come lo sono il potere, la sopraffazione, l’egoismo, l’antagonismo, il protagonismo, il desiderio, il possesso, la stupidità e la morte
della stupidità umana
…sì, qualche volta.
Gettiamo sassi in pozzi senza fondo,
creiamo cerchi che mai avranno sponda,
come cavalli pazzi per il mondo
inseguiamo il vento cavalcando l’onda.
Dopo aver perso ogni singola certezza
con gli occhi fissi su inutili confini
dei vecchi abbiamo solo la stanchezza
e la saggezza abbiamo dei bambini.
Portiamo dentro al cuore l’illusione
che esista ancora un luogo dove stare
seduti assieme, cantando una canzone,
per questo mai smettiamo di cercare,
inseguendo sogni che il giorno non confonda
sfumandone i colori nella vita,
nel sole vivido o nella notte fonda
giochiamo senza trucchi la partita.
Eterni sognatori senza patria
senza nessuno che ci metta al mozzo
da tutti allontanati coma paria,
cerchiamo lune perse, dentro al pozzo.
Non siamo mai cresciuti e sopra il viso
quasi nascosto fra le molte rughe
abbiamo esili tracce di un sorriso
rimasto lì, dopo sconfitte e fughe.
Siamo…. si siamo di Peter Pan fratelli
abbiano il sacro terrore di invecchiare,
ci offriamo al sacrificio come agnelli
ma a condizione di far come ci pare.
Siamo impulsivi e non abbiam pazienza
per questo siamo e saremo sempre soli
con dentro al cuore segreta una speranza
che un dì venga la morte, e ci consoli.
refusi