Lug 31, 2007 - poesie    8 Comments

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Folate di vento
nel Luogo deserto,
silenzio,
s’intende lontano
una voce
che chiede di uscire
di adire alla luce
vedere la gente,
le cose capire
ma invano
Silenzio
La dietro la fronte
un cervello scordato
che vaga disperso

nel proprio passato
dentro un labirinto

di vuote parole
che gli hanno negato
la luce del sole.

Un ego negato
di un uomo infelice
che cerca una fede
che cerca la pace,
si muove a tentoni
incespica, cade,
e resta giù prono

aspettando che un vate
dall’alto di un trono
di un pò d’attenzione
gli voglia far dono.
Folate di vento
nel luogo deserto
silenzio.
Un cervello scordato
si nega subendo
il proprio passato
d’avanti ad un muro
cancella le tracce
del proprio futuro

                                                                    refusi

 

                                                             

Seguaciultima modifica: 2007-07-31T13:40:00+02:00da refusi
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8 Commenti

  • Mhm.. davanti ad un muro cancella le tracce del proprio futuro? penso che per quanto alle volte noi ci ostianiamo a tenere lontano da noi il futuro non possiamo davvero far niente per fermarlo e tantomeno per cancellarlo… così come mai dobbiamo rinnegare il nostro passato.. mia nonna mi ha sempre detto che siamo frutto del nostro passato, dei nostri errori e delle nostre vittorie e delle nostre scelte… e rinnegare il passato sarebbe un po’ come rinnegare noi stessi..

  • delegare decisioni che riguardano la nostra vita ad altri non è certo una cosa saggia… purtroppo non sempre siamo in grado di fare cose sagge…

  • in questo caso il discorso è diverso… uno si affida alle mani di qualcuno che crede faccia cose per il proprio bene e poi invece si ritrova in un percorso sbagliato? e sicuro che in tal caso non si possa fare niente per rimediare agli errori degli altri anzichè trovarsi lì a rimirare un futuro che non si sente il proprio?

  • qui il discorso allora si fa ben più ampio… un conto è parlare di un singolo che affida le proprie scelte di vita ad una persona che gli sta vicino, un conto parlare di popoli e di obbedienza cieca… l’obbedienza cieca mi pare che non abbia mai portato molto lontano.. perchè a lungo andare a forza di obbedire e vedere che le cose poi non vanno come si credeva la gente si ribella.. e l’obbedienza diventa disobbedienza civile e lotta armata e rivoluzione… non si può togliere la libertà ad un popolo per sempre, forse si può considerare a non sentirsi responsabili, ma prima o poi si farà qualcosa per cambiare il proprio futuro… e questo la storia ce lo insegna… (interessante scambio di opinioni, ci si potrebbe fare un nuovo post ;))

  • vedi mi son talmente lasciata prendere dal testo che mi son persa il titolo.. ma ne son contenta così ne è uscita questa conversazione.. per quanto riguarda il concetto di gregge.. direi che è stato ampiamente elaborato e sviscerato da molti… ma sappiamo bene che anche dal bel mezzo del gregge più disciplinato ed intruppato e controllato può scappare fuori una pecorella e zac… la musica cambia (cambia? o forse cambia soltanto direzione? mhm… discorso complicato…)

  • Incalzata dalle folate di un vento, una voce con la bramosia di un pensiero smarrito cerca la propria identità, un filo di una coerenza in una luce….per poi su quel “muro” mi permetto una citazione: Sarà la musica che gira intorno
    quella che non ha futuro
    Sarà la musica che gira intorno
    saremo noi che abbiamo nella testa
    un maledetto muro. (Ivano Fossati)

    ciao, a presto!

  • “un cervello scordato
    che vaga disperso
    nel proprio passato”. Tre versi che sento miei. Che mi fan male. Non sai quanto.

  • “Un cervello scordato si nega subendo il proprio passato davanti ad un muro cancella le tracce del proprio futuro”
    … Mi verrebbe da dire ECCE MALUMA! Ma non lo dico perché ultimamente ho cambiato tendenza… 😉 grazie del commento…