Apr 29, 2020 - cantilene, esternazioni in prosa, poesie    Commenti disabilitati su Filastrocca dimenticata

Filastrocca dimenticata

civette2-777x437

 

 

Ambarabà,
ciccì,
bamba,
coccò.
Le scimmie.
Tre, e il comò.
La figlia e il dottore,
l’amore.
No.
Che facevano le scimmie?
Non so.
Ma erano tre?
Si mi sembra. Perché?
No, non erano scimmie.
E il dottore
Faceva?
Faceva l’amore.
Con la figlia?
Sul comò.
Che strana famiglia.
In verità
non ricordo
com’era
che c’era
chi c’era.
Ma il comò,
quello c’era.
Sì, c’era,
ma
era storia non vera.
Ma allora
che c’era?
La mia gioventù.
Ah, ma allora…
almeno quella era vera.
Sì, si, ma
era.

 

Ambarabà ciccì coccò  (Testo della filastrocca)

Ambarabà ciccì coccò
Tre civette sul comò
che facevano l’amore
con la figlia del dottore.
Il dottore si ammalò
ambadabà ciccì coccò.

Non vi nascondo come all’epoca questa filastrocca
abbia potuto confondere le mie poche nozioni sullo
argomento.

Mi chiedevo come fosse possibile che tre civette
potessero fare l’amore con la figlia del dottore e per
di più sopra ad un comò, di uno scomodo. Il fatto
aveva così colpito la mia fantasia giovanile tanto
da portarmi a formulare delle ipotesi.

I) Si trattava di tre civette maschio superdotate.

>>>>>> <<<<<<

II) Per questioni di pudore la signorina in causa
aveva indicato come civette quelli che a
all’epoca erano comunemente e genericamente
definiti “uccelli”
>>>>>> <<<<<<

III) Il narratore degli accadimenti si era fatto una
canna, rara per quei tempi, o più semplicemente
un bottiglione di barbera.
>>>>>> <<<<<<

IV) Antonio, Guido e Marco Civetta, si stavano
divertendo

 

 

 

 

Filastrocca dimenticataultima modifica: 2020-04-29T11:12:21+02:00da refusi
Reposta per primo quest’articolo

I commenti sono chiusi.