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Ott 19, 2012 - genesi e nemesi, poesie    Commenti disabilitati su Percezioni tardive

Percezioni tardive

DeadVlei

Infine, col silenzio

giunse la comprensione.

Troppo tardi capimmo,

guerre

orfani e morti,

frontiere,ideali e religioni.

Di quanta stupida

e superba ignoranza

facemmo sfoggio.

Quanti sforzi,

per ottenere il nulla.

Ora

quanta tristezza.

Set 22, 2012 - genesi e nemesi, poesie    Commenti disabilitati su Augurio

Augurio

carta-pergamena

 

 

A tutti quelli che…

di ideali intrisi

al loro esistere negano

le gioie ed i sorrisi,

vada il mio augurio.

A tutti quelli che…

seguaci di un partito

pensano di essere i soli

ad avere capito,

vada il mio augurio.

A tutti quelli che…

in abiti talari

a un dio sacrificano

la vita ed i loro cari,

vada il mio augurio.

A tutti quelli che…

in nome dell’amore,

altre genti soffocarono

nell’odio e nel dolore,

vada il mio augurio.

A tutti a loro ed ad altri

vada il mio augurio adorno,

affinché possano capire,

nel loro ultimo giorno,

quando saranno vicini

alla tanto odiata morte

di aver sempre alla vita

chiuso tutte le porte,

di avere vegetato

dentro a una stanza oscura

avendo per compagni

l’orgoglio e la paura

e allora sbarrando gli occhi

nell’atto di stupirsi.

resterà loro il tempo

solo per maledirsi.

Ago 25, 2012 - esternazioni in prosa, poesie    Commenti disabilitati su Del pane e del vino

Del pane e del vino

pane_vino_olio

Datemi del pane
che fui io
ad arare i campi un fondi solchi
io sparsi
con callose mani i semi
io mietei i campi
falciando steli,
trebbiai dorate spighe
e macinai farina.
Datemi,
quel pane che è mio.
Versate il vino,
che io posai le viti
in diritte file lungo la collina,
io, ne potai i rami
colsi i grappoli,
e i piedi miei
pigiarono nei tini
il rosso nettare.
Versate,
quel vino che è mio.
Datemi del pane
versate del vino
per la mia comunione.
La comunione del corpo
giacché sin troppo
nutriste il mio spirito,
che il mio stomaco
rattrappito dall’aria
inacidito dall’acqua
ora
chiede altro cibo.

 

Giu 30, 2012 - genesi e nemesi, poesie    Commenti disabilitati su In quale direzione volgeremo il passo

In quale direzione volgeremo il passo

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Un ribollire di pensieri,

confusi

un anima,

che richiama alla mente

luoghi e volti lontani.

Dov’è il mio Dio?

A quale spiaggia

approderemo mai?

Cavaliere errante

su metallici cavalli

sempre percorro

innumerevoli strade

che portano

a nessun luogo.

E tu!

Tu,

perfida morte.

Tu,

che in paziente attesa

aspetti,

del mio pensiero

conosci la strada

e dove essa conduce,

dove?

Rispondi!

Ma

troppo tardiva

giungerà la tua risposta,

impossibile allora

correggere

l’errato passo.

Giu 8, 2012 - poesie    6 Comments

Sorridi

poesia

Non essere triste,

sorridi,

il sole d’estate risplende.

le sere un po’ afose

son dolci,

tranquille.

Cancella dal viso

quel velo sottile

che gli occhi fa acquosi

di pianto.

All’ombra di salici verdi

gli usignoli

sussurrano ancora

arcane melodie infinite.

Pesante e dolce

è l’aria della sera,

fra pigre nubi

occhieggiano furtive

in tremolante lucore,

pallide lontane stelle.

Sorridi,

e lascia

che lievi brezze

allontanino

dalle tue chiome

della tristezza

gli ultimi

incerti passi.

                                                           refusi

Mag 10, 2012 - genesi e nemesi, poesie    Commenti disabilitati su La morte non è

La morte non è

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La morte

non è orribile,

non è un teschio,

non reca

la falce nella mano.

La morte non è triste

è solo amara.

Ha la falsa risata di chi

non è felice.

Guardatela!

Guardatela bene,

ha il viso,

buffo e grottesco,

di un pagliaccio da circo.

La morte

non è un dramma,

ma la ridicola fine

di un’inutile farsa.

Feb 26, 2012 - poesie    1 Comment

In bianco e in nero

 

 

4occhi-in-bianco-e-nero2.jpg

 

Uomini
in neri abiti andavano
per dove non importa,
percorrendo una strada,
una strada nel mondo,
che portava in un posto
fra le tante, una.

                                   Uomini in bianco scendono
                                   salgono uomini in nero.
                                   Mamma, li vedi? Seguono
                                   il medesimo sentiero.

In bianchi abiti venivano
uomini,
da dove non importa

percorrendo una strada,
una strada nnel mondo,
che portava in un posto
fra le tante, una.

                                   Uomini in bianco scendono
                                   dalla notte nel mattino,
                                   spinti dalla ricerca recano,
                                   ceste di pane e vino.

Si incontrarono.
Uomini in nero
videro il bianco.
Videro il nero
uomini in bianco.
Mai avevano
visto il nero,
mai il bianco.

                                   Uomini in nero salgono
                                   dal mattino nella notte
                                   dolenti passi muovono
                                    facce alla fame indotte.

Si chiesero,
il perché di quel nero,
il perché di quel bianco.
A domande mai poste
non ebbero risposte.
Alle risposte pronte
non ebbero domande.

                                   Guarda, ora si fronteggiano,
                                   nessuno cede il passo.
                                   Se ora non si parlano
                                   succede uno sconquasso.

Non capirono,
senza capire si odiarono.
Portavano picconi e pale
strumenti di vita.
Divennero pugnali e spade,
portatori di morte.

                                   Fermatevi! Fermatevi!
                                   Non siate così folli.
                                   Che siate in bianco o in nero,
                                   sempre siete fratelli.

In bianco e in nero
ora giacciono,
da uno stesso colore,
di sangue rosso,
uniti.

                                                  refusi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

Feb 11, 2012 - poesie    3 Comments

Giorni di gelo

 

rughe.jpg

 

Giorni di gelo,

di assenze,

di insopportabile noia

di tardive prresenze,

e la vita trascorre

fra un impegno mancato

un corsa sul bus

e la spesa al mercato.

Si trascina così

fra speranze e illusioni

una vita vissuta

ascoltando canzoni.

Poi lo specchio riflette

tutte le nostre fughe,

le nostre indecisioni

tramutatesi in rughe,

sono lì apparecchiate

ordinate sul viso,

sembra strano ma è vero

che le accentua il sorriso.

Sono giorni di gelo,

sono i giorni degli anni

che ti avvolgono a tratti

fra ricordi ed affanni,

forse sì, forse no,

era giusto o sbagliato?

Non importa lo sai

non si cambia il pasato.

Ed è proprio così

fra una ruga e un sorriso,

tutto ciò che sei stato,

ti si legge sul viso.

                                                     ref

Dic 12, 2011 - poesie    1 Comment

Di getto e per caso………….

 

poesia

 

Ho

la voglia di scrivere

le dita nervose

ma

i pensieri lontani,

sono solo dolori

bagnati da lacrime

che raggiungon le mani,

intristiscon le nocche

che si muovono a stento

sopra tasti pacchiani.

Di quei tempi trascorsi

di quei giorni passati

solo vaghi ricordi

tutti senza un domani.

 

                                               refusi

Dic 12, 2011 - esternazioni in prosa, poesie    Commenti disabilitati su Predoni

Predoni

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Si spegne, nel bosco,

il cinguettio,

del lupo l’ululato

scuote l’aria,

terrore nel suo grido

“All’uomo”

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