Sale d’attesa
bianche stanze anonime
attende qualcosa o qualcuno.
la noia di sempre,
qualcosa che nasca,
Solo un vecchio muro
diroccato e grigio
che un giorno lontano
un illuso
dipinse di rosa.
fra vecchi fogli ingialliti alla ricerca di qualche cosa da postare mi sono inbattuto un due vecchie poesie, consentitemi di chiamarle così, e su queste mi sono soffermato, poi considerando che entrambe trattano il medesimo del medesimo tempo ed in un certo qual modo si completano, ho deciso di postarle entrambe.
Amore, amore,
fiore di primavera,
pudico bocciolo
che s’apre
al primo irriverente sole
ed al sole
illanguidito giace,
nel primo bacio
caldo dell’amore.
Al dolce amplesso
lussurioso sboccia,
vivo alla vita,
poi appassisce e muore,
senza rimpianti, rimorsi,
ne dolore.
Nel roseo incanto
della primavera
al caldo, luminoso sole
il dolce gioco dell’amore
presto,
si poserà su un altro fiore.
refusi
Bianchi e neri,
cavalli e alfieri
là, sopra la scacchiera
o nella vita vera
si osservano silenti
da ottenebrate menti
poi come goffi burattini
si lanciano sui confini
per tutti ormai la sorte
ha un solo nome, morte
Io sono….
un corpo troppo piccolo,
un anima troppo grande,
l’eco di una risata,
la traccia di una lacrima,
ansie e delusioni,
rancori e rabbia
compressi in un involucro
stanco di resistere.
Sguardi fugaci,
pensieri persi
in nebbiosi sentieri.
Ricordi celati.
Poesie mai scritte.
Amori negati.
Desideri e voglie.
Amplessi rubati.
Pazzia e saggezza.
Malinconie e rimorsi.
Io sono
uno sterco di vacca
in un prato,
un giglio selvaggio
partorito e mai nato.
Io sono
ciò che non feci,
sono la certezza e il dubbio.
Io sono
ciò che ho dentro
e non quello che mostro.
Io,
non sono………
refusi
Così, tutti insieme
all’improvviso,
tutto e niente
papaveri rossi,
fiori d’acqua,
gocce di pioggia,
rugiada e sole,
silenzi e parole,
lacrime e risa,
i vivi e i morti,
rimpianti, ricordi,
così all’improvviso,
mentre chiudevo gli occhi.
Domande,
risposte,
pareti e orizzonti,
un battito d’ali
una ninna nanna,
il bianco dei battesimi,
il nero dei funerali,
insieme confusi,
ma nitidi e chiari.
Così, tutti insieme
all’improvviso,
mentre chiudevo gli occhi.
refusi
come il giornale, basta poco perchè diventi vecchio