Gli illusi
Stavano
sul ciglio di un tramonto
ad aspettare un alba.
Stavano
sul ciglio di un tramonto
ad aspettare un alba.
Capita spesso in questo giorno di ripetere puntualmente i propositi che di anno in anno si presentano puntuali e pressoché identici, ma capita anche di rincorrere dei ricordi, di risalire a capodanni lontani, magari vicino alla nostra adolescenza o poco più, ad anni diversi per situazioni ed aspetti. Anni in cui ci si innamorava di quella ragazzina bionda o mora, compagna di classe, conosciuta al lido, o incrociata tutti i giorni lungo la strada. Quella che ci salutava con uno sguardo e con un sorriso, quella che ci strozzava le parole in gola tanto da impedirci di pronunciare un semplice ciao, quella con cui avremmo voluto solo e semplicemente camminare, mano nella mano lungo una strada qualsiasi. Ma questa era una situazione che a quei tempi, non eravamo così svegli come i ragazzini di oggi, sotto certi aspetti eravamo un po’…. ritardati e non so dire se questo fosse un male od un bene, comunque stavo dicendo a quei tempi salvo sporadiche, molto sporadiche, avventurette di altro genere e tutte alquanto raffazzonate e confuse, la sitiuazione più difffusa era questa, dentro alla nostra testa erano sempre presenti due occhi ed un sorriso che ci facevano sognare, che ci ispiravano le prime malinconiche poesie che ci facevano scrivere d’amore, naturalmente di un amore non corrisposto visto che allora sembra si usasse così…………………..
Ora voglio ricordare una ragazza e quel ragazzo che nei remoti 1971/72 così scriveva:
31 Dicembre 1971
Ultimo giorno dell’anno,
festa privata a casa mia
per festeggiar la fine,
io, e
le mie tre donne.
Attorno a una tavola imbandita
abbiamo ricordato,
riso e pianto
io, e
le mie tre donne.
Poi
non abbiamo saputo
aspettar la mezzanotte
anzitempo,
abbiam levato i calici
e brindato
e poi
di corsa a letto,
io, e
la mie tre donne
a festeggiar la fine,
stretti
in un solo abbraccio,
io, e
la mie tre donne.
Io,
la mia tristezza,
la mia malinconia
e la tua immagine.
Refusi
1 Gennaio 1972
Primo giorno dell’anno,
cieli grigi di pioggia
rispecchiano
il mio umore.
Anno nuovo,
voglia di cambiare.
Voglio licenziare
senza troppi patemi,
le mie tre donne,
silenziose compagne.
La tristezza,
oh la tristezza sì,
l’annegherò
nei fondi di bicchiere.
La malinconia
la rivestirò di neve
disegnando il volto
di un sorriso stralunato,
perché così ferita,
non voglia più tornare.
Ma la tua immagine,
che ne farò
della tua immagine?
Certo non potrò
annegarla nel vino,
che i fondi di bicchiere
come maligne lenti
la restituirebbero
più vivida e più grande.
Ne potrò
rivestirla di neve
che il tuo calore
scioglierebbe
come un sole d’aprile.
Potrei nasconderla,
forse,
dentro altri corpi
e cancellare con loro
il tuo sorriso.
Ma finirei, poi
per chiamarli col tuo nome.
refusi
Ricordo
giorni trascorsi
ricordo feste
vissute assieme
sorrisi
sguardi d’intesa
e risate,
tavole imbandite
e osannanti calici
levati al cielo
in allegria.
Ricordo
un Natale silente
trascorso
in lacrime non piante
in pensieri
persi ad inseguire
un nulla
che allora era dolore
e non ricordo.
Ciao gianni
refusi
Vita
Inutile ricerca
di un utilità
inesistente.
Morte
Mi riporterai
ad essere
ciò che ero
prima di essere.
Io
supino guardo,
il cielo e vedo
rotolanti nubi
rincorrere
il fuggitivo tempo.
Astiosamente il vento
sospinge i miei pensieri,
che mai parole
diranno ad alcuno,
quanta tristezza
provo.
refusi
Fra sbarre invisibili
dal silenzio inscenate
irreali ma solide
di parole mancate.
refusi
Sono bravo
Oh! Sono bravo io,
nel commettere errori,
nel volere
raccogliere fiori
nel giardino sbagliato.
Oh! Sono illuso io,
se continuo a sperare
senza averne un motivo,
se continuo a sognare
di essere vivo.
Oh! Sono folle io,
a restare la notte nel vento
ascoltando impossibili voci
raccontare
con ritmi veloci
storie di un lontano passato.
Sì, sono triste
io,
mentre ascolto quel vento
raccontare
con voce di pianto
altre storie
di inutili amori
refusi
Timori
Pauroso,
esitanti passi muovo,
ed il mio amore
a vecchie catene lego,
per impedirne il volo
refusi
Cicche di sigaretta,
lattine vuote,
carte da gioco
sparse alla rinfusa.
Aria pesante
dentro la stanza chiusa.
Resti di una serata
trascorsa ad ammazzare
la noia,
di una vita da rifare.
refusi
Terminal
Scagliata
dall’ultima ora,
la lancetta dell’orologio
infrange,
l’anima
di un vetusto tempo.
refusi
Passioni
Come pecora,
invaghita del lupo,
l’anima mia, cerca
nuove emozioni.
refusi