Parte terza
Nel frattempo il cielo si è interamente coperto, le nuvole si sono fatte basse sulle cime ed inizia a nevischiare, guardiamo l’orologio, sono le 11,30. Decidiamo quindi di interrompere lì il percorso e di risalire per fermarci a mangiare qualche cosa alla baita Jimmy, sul versante che ci riporterà di nuovo in Val Badia. Scesi dalla cabinovia ci affrettiamo a raggiungere il rifugio, quando il tempo in montagna verte a brutto bisogna affrettarsi, giungere al rifugio dopo la mezza vorrebbe dire rischiare di non trovare un posto libero e considerando che le terrazze esterne a causa del tempo si rendono impraticabili, anche le attese, per mangiare qualche cosa, diventano estenuanti. Giungiamo infatti alla baita in tempo utile, prendiamo posto in un tavolino d’angolo accanto alla stube, è solo questioni di attimi ed il rifugio è immediatamente affollato, i tavoli presi d’assalto, due turisti, tedeschi scopriremo poi, ci osservano, verrebbero prendere posto al nostro tavolo ma non osano chiedere, da loro sarebbe una cosa normale, ma sanno che da noi esistono usanze diverse. Il tavolo è grande, li invitiamo a prendere posto, ci ringraziano e sorridono, alla fine finiranno per offrirci un grappino, che mi vedrò costretto, per cortesia naturalmente, a ricambiare. Aspettando che ci venga servito quanto ordinato scambiamo qualche parola con i nostri ospiti, noi in uno stentatissimo tedesco, loro in un altrettanto stentato italiano, scopriamo che sono di Monaco e che vengono sovente a sciare sulle Dolomiti perché, dicono, il posto è “viele schone”, bellissimo e da Monaco non dista poi molto. Sempre nell’attesa che il pranzo venga servito, immagino di poter dedicare anche ad atre amiche ed amici qualche discesa nell’arco della giornata, tranne ad un paio, che da quanto mi parso di capire poco apprezzino la montagna soprattutto se coperta di neve, beh vorrà dire che dedicherò loro quella carbonara fumante che proprio in quell’istante ci viene posta sul tavolo dentro al tegame.
Ci tratteniamo nel rifugio più del solito chiacchierando, si fa per dire, con i nostri commensali e scolandoci le grappe Williams ed al mirtillo sino a che, guardando fuori dalle finestre, ci rendiamo conto che ha smesso di nevicare e che fra le nubi nuovamente filtrano raggi di sole, salutiamo quindi e torniamo fuori. Il vento in alto a ripreso a soffiare ed il panorama. conteso fra la luce che filtra e le ombre assume un aspetto molto particolare, pertanto ci intratteniamo ancora qualche minuto a scattare delle foto e poi riprendiamo la discesa. Ancora una volta per una decina di minuti siamo solo noi a sciare su di una pista perfettamente innevata e quasi senza tracce di altri passaggi, sino a quando non giungiamo ad immetterci nel solito circuito, ritrovandoci ancora una volta sommersi dalla folla e così scortati ci dirigiamo nuovamente verso Corvara. Prendiamo posto sulla seggiovia di collegamento, poi su di un altra impianta e dopo un breve tratto con gli sci raggiungiamo la cabinovia che ci condurrà al Col Alt. Sono passate le 14.30 quando rimettiamo gli sci ai piedi decidiamo pertanto di rientrare verso San Cassiano ma scegliendo il percorso più lungo che offra la possibilità di percorrere il maggior numero di piste possibile, il tempo cambia nuovamente e su una di questa ci coglie la neve, per fortuna siamo quasi arrivati. Giunti al residence per curiosità chiedo alla signora se per caso in zona non esista un internet point, mi guarda sconsolata, “Non che io sappia” mi risponde, poi continua “Se vuole le posso far utilizzare per un attimo il computer di mia figlia, sempre che lei sia d’accordo – aggiunge – e molto gelosa delle sue cose” La ringrazio e dico che non mi sembra il caso, ma lei insiste pertanto mi vedo quasi costretto a seguirla in una stanzetta adiacente dove una ragazzina bionda, immagino sui quattordici anni, sta armeggiando con il mouse, alla richiesta della madre mi guarda sospettosa e poi mi chiede “Cosa ci devi fare?” le rispondo che vorrei semplicemente inviare degli auguri ad un amica, mi guarda, sorride “Allora fai pure” dice mi da alcune indicazioni e poi si allontana con la madre lasciandomi il pc a disposizione. Confesso di avere avuto non poche difficoltà ad inviare il messaggio in forum e gli auguri, senza gli occhiali e con una tastiera che ha decisamente un aspetto diverso da quello che ricordavo, le posizioni delle lettere non corrispondono ed i primi cinque minuti li trascorro a cercare la chiocciola, faccio il tutto in fretta, non voglio approfittare troppo della cortesia, ed invio i messaggi senza controllare, tanto immagino, sono abituati a tradurre i miei abituali refusi, tradurranno anche questi. Solo al ritorno mi renderò conto di avere scritto in longobardo. Ringrazio la signora e la figlia per la cortesia e salgo in camera, una doccia veloce e poi sul letto a riposare, questa sera fuori, cena ladina.
refusi
segue…