Lei, alta bionda capelli lunghi sciolti sulle spalle, occhi azzurro chiari, esile, pallida anzi no, eburnea, carina, anzi bella oserei dire, indossa una gonna beige al ginocchio, camicetta di uguale colore e sandali cuoio, sembrerebbe uscita dalla vetrina di un negozio se non fosse per quel suo atteggiamento impacciato, quasi impaurito, si guarda attorno spaesata, esita a sedersi poi lo fa, adagio mantenendo la gambe unite sotto al tavolino con le mani sulle ginocchia a tenere l’orlo della gonna, vent’anni non di più. Nel frattempo arriva il cameriere, lui trasmette l’ordinazione, “Vodka”, il cameriere si volge verso la ragazza ma lei china il capo, contemporaneamente il gesto dell’uomo è eloquente, due dita alzate ed un movimento secco, come a dire vai ho già deciso io. Il mio sguardo e fisso sulla ragazza, mi chiedo quali siano le ragioni i motivi che possano avere assemblato una copia così diversa e non me ne rendo conto ma il mio sguardo si sofferma a lungo sulla ragazza, l’attenzione che le rivolgo è decisamente eccessiva, lei se ne accorge, alza gli occhi dal tavolino mi guarda e forse legge dentro alla mia espressione quella che è la mia domanda, arrossisce e volge il viso verso terra, poi con un movimento del capo, gettando indietro i capelli, con un gesto improvviso, quasi di sfida, torna spavalda a fissarmi. Imbarazzato le sorrido, cercando di dare al mio viso un espressione contrita, cercando così di chiederle scusa per quell’eccessiva attenzione non richiesta, sì, credo che il messaggio sia giunto, sbatte le palpebre piega un attimo le labbra e volge gli occhi altrove. Anch’io, mi sforzo di guardare verso il lago, di distrarre la mia attenzione de lei e dal suo improbabile compagno,ma è un secco “Niet”, pronunciato ad alta voce a farmi volgere nuovamente gli occhi verso quel tavolo per notare cinque wurstel allacciarsi come i tentacoli di un polipo attorno alla bottiglia di vodka, strapparla dalle mani del cameriere e posarla con violenza sul tavolo, per ripetere poi ancora quel gesto con la mano a mo’ di commiato. Mio malgrado mi vedo quasi costretto ad osservare quell’uomo che di seguito alza con la mano il bicchiere e ne ingoia in un sol fiato il contenuto, indicando poi col dito l’altro bicchiere alla ragazza ed invitandola a bere, lei allunga la mano riluttante, solleva il bicchiere lo porta alle labbra chiude gli occhi e lentamente beve. Nemmeno il tempo di posare il bicchiere sul tavolo che il bianco pachiderma, afferrata la bottiglia riempie nuovamente i bicchieri facendone traboccare il liquido, ingoia il contenuto del suo e con un gesto imperioso indica alla ragazza di fare altrettanto. Disgustato pago il caffè e con mia moglie, mi allontano, non ho il coraggio di continuare ad assistere a quella scena, m’incammino così lungo il lago comunque senza smettere di pensare a quella ragazza, senza smettere di chiedermi per quale ragione una ragazza come quella debba sottostare al volere di una persona cosi spregevole. Più tardi lungo la via del ritorno, incrocio ancora la strana coppia, che a bordo di una rossa Ferrari F430 targata Montecarlo si allontana sul lungo lago.
Gran mercato delle carni
Gran mercato delle carniultima modifica: 2007-09-25T22:25:00+02:00da
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