parole e immagini

A imperitura memoria

della stupidità umana                 

Lentamente, la natura riprende possesso di ciò che gli appartiene, adagio nel corso degli anni copre con terra smossa e nuovi alberi quelle inutili ferite.
Trincee, camminamenti, postazioni, feritoie, casematte,li, lungo le coste di monti che mai hanno udito uno sparo. Ferite nella terra che sono risuonate di voci e del sudore di uomini per un inutile opera, trincee di guerra, lungo un confine di pace, scavate da uomini poi…. morti altrove.
Trincee
Canto
triste e stonato
ti levi
da quelle trincee
che, nel buio,
si snodano
lungo colline e valli.
Canto
racchiudi in te stesso
ricodi lontani,
rimpianti,
dei giorni di pace.
Nelle note
che s’alzano spezzate
i volti, le strade, le case,
di tanti paesi
che aspettano.
Un bagliore, uno sparo
sommesso un lamento.
Silenzio.
Lontano, qualcuno,
aspetta
il ritorno du un canto.
                                                  refusi
A imperitura memoriaultima modifica: 2009-04-22T22:29:00+02:00da
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