parole e immagini

da.. Cronache di un tempo perso

 

 

Olivetti Lettera 22

 

quanti ricordi, è ancora là, di colore verde oliva, nella sua custodia polverosa, fra gli ultimi residui di un trasloco da tempo compiuto. Scatoloni non ancora aperti, cassette musicali e video cassette con vecchie e stentoree registrazioni artigianali, libri che non trovano più una collocazione, tappeti che non si adattano all’arredamento, quadri privati di pareti e suppellettili di mobili, articolo vari. Un piccolo bazar dimenticato, oggetti inutili ma dai quali non ci si vuole separare. A ciascuno di essi è legato un attimo di vita, confuso nella memoria, o enfatizzato dal ricordo. Anche lei è là, fra le cianfrusaglie accatastate, dentro la custodia a fargli compagnia ancora una mezza risma di carta rimasta inusata, una confezione quasi intonsa di carta carbone, un nastro di ricambio, nero e rosso con l’inchiostro ormai rinsecchito dal tempo. Ricordi.  Aprendo la custodia malandata sembra quasi di sentire l’odore di altri tempi salire dall’interno per riportarti a spazi lontani, mai dimenticati. Agli occhi della memoria appare vivida l’immagine del tavolo sopra al quale solevo porla prima accostare la sedia, introdurre il foglio dentro al carrello, battere sul primo tasto e poi, rimanere in attesa che la altre parole sgorgassero dalle dita come da una sorgente e fluissero li sulla carta per essere poi lette e comprese, come se quelle frasi appartenessero a un altro, a un altro tempo, a un altro mondo. Tlic tlic tlic tlic tlic tlic tlic, Olivetti Lettera 22

da.. Cronache di un tempo persoultima modifica: 2009-04-29T21:39:00+02:00da
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