parole e immagini

spezzoni

              
      Il sogno
…la sensazione che si prova scendendo con gli sci sulle piste innevate, l’aria che ti sferza il volto il riverbero del sole sulla neve che malgrado gli occhiali ti costringe a strizzare gli occhi, sciare senza forzare, lasciarsi scivolare dolcemente lungo pendii in paesaggi che la neve immacolata ha reso di fiaba, fermarsi ad una curva della pista, dove il panorama si apre ai tuoi occhi come un quadro d’autore, dove il contrasto fra il verde dei pini, il bianco della neve, il rosa marmoreo delle cime e l’azzurro cosi intenso del cielo graffiato dagli artigli bianchi di qualche aereo ti fa venire voglia , e alcune volte lo fai, di lanciare un urlo di gioia apparentemente immotivato…
             


         La fatica
… amore per la montagna, di quella sensazione che si prova dopo aver camminato od arrampicato per alcune ore, a seconda delle capacità, sui costoni della montagna, quando arrivati sulla cima, magari in solitudine ci si acquatta un attimo per riprendere fiato, poi piano piano si volge lo sguardo verso le altre cime che sorgono attorno, le ultime tracce di neve, sbuffi bianchi di nuvole che sembrano essere rimasti incastrati fra cime e le verdi valli che scendono verso il piano, piccoli aglomerati di case sparse qua e là a casaccio da un pittore capriccioso, e più sotto paesini un po’ più grandi da dove anche se lontani, debole giunge il suono delle campane. Quella sensazione che ti spacca l’anima, che ti fa salire le lacrime agli occhi , come una sensazione di grande dolore o di grande gioia, è l’anima lacerata che si aggrappa al cielo e che non vorrebbe più scendere…


La meditazione
…ogni tanto mi perdo con gli occhi a fissare l’orizzonte, e scordo ogni altra cosa, i mie occhi seguono ogni risvolto di quel mondo che scorgo laggiù lontano, ne indagano ogni affranto, ogni ombra, ogni macchia di luce, che sia un lontano albero fiorito, o il riflesso al sole del vetro di una casa immersa nel verde, e mi vedo seduto sotto quell’albero o  su di una poltrona dietro ai vetri di quella casa e ho la vaga impressione che la cosa sia reale, sento di essere presente in quei luoghi, e la sensazione confusa di stare vivendo più vite contemporaneamente si diffonde in tutto il mio essere e allora credo che tutto il mio corpo si allarghi si distenda nello spazio e nel tempo ad assorbire tutto il paesaggio che mi circonda, che lo avvolga e che ci si adagi in una comune percezione di vita…

La domanda
…ogni tanto la notte, quando soffro d’insonnia, spesso, esco sul terrazzo e guardo il cielo, qui, lontano dalle luci e dall’inquinamento delle città e sopratutto nelle notti invernali il cielo brulica di stelle, più guardo e più ne vedo e penso che
………………………oltre………. ………………
Prendo il binocolo ed osservo nuovamente e mi rendo conto che le stelle visibili così aumentano a dismisura e che ancora
……………………..oltre……….. ………………
Mi chiedo se un effimera, che esce dall’acqua, tende le ali e frenetica assolve al suo compito nell’arco delle ventiquattro ore della sua vita si sia mai posta anche lei la domanda
……………………..oltre……….. …………………

        


la coscienza                                                    

…l’allegoria del vento, e dell’onda, il vento che soffia e disperde, portandoti a ricostruire con maggior cura quanto avevi già fatto, l’onda che rimuove e riporta sempre con moto ineguale, provocando comunque differenze e cambiamenti nell’animo delle persone, che ti spinge a crescere o ad abbandonare, io sono il vento e l’onda, sono il distruttore ed il costruttore di me stesso, sono la ricerca e la fuga e forse proprio per questo io non sono nulla…

e per finire…


la realtà

Perso nei miei pensieri

dimentico

la realtà dei fatti,

il quotidiano bisogno

e le necessità

che conducono al compromesso.

spezzoniultima modifica: 2018-02-23T17:30:26+01:00da
Reposta per primo quest’articolo