Lug 19, 2007 - racconti brevi    3 Comments

Kivulimi – mattino di un nuovo giorno

0f71361ee78cb57a4c70afc10feadcec.jpg

parte seconda

La spiaggia si perde a vista d’occhio, la sabbia è bianca e sottilissima, disseminata di conchiglie e piccole pozze d’acqua, segno evidente del passaggio dell’alta marea. Il villaggio si intravede appena da qui e la natura appare incontaminata e selvaggia, in alcuni punti quasi inaccessibile. Cammino sulla battigia, incantata alla vista delle palme sottili ed eleganti, protese verso il mare quasi a volerlo sfiorare. Non mi rendo conto del passare del tempo, qui in questo luogo sembra non avere tanta importanza e comunque è ancora presto perché, a parte me, la spiaggia è ancora deserta.
Gli altri ospiti hanno fatto tardi ieri sera, ho scambiato quattro chiacchiere con alcuni di loro e come era prevedibile la maggior parte di essi è qui per motivi totalmente diversi dai miei. Io mi sento un’eroina dell’epoca coloniale e mi guardo bene dal raccontare ad alcuno il mio “segreto”.
Sono stata sollevata, comunque, di constatare che non ci sono soltanto coppie e che non dovrò isolarmi troppo. Va decisamente meglio e devo ammettere che l’atmosfera è incantevole e le notti africane spettacolari, come ho potuto constatare ieri soffermandomi sul patio del mio alloggio. Da troppo tempo forse non mi soffermavo a scrutare la notte, ad ascoltare il silenzio, per il semplice piacere di farlo, con la mente sgombra da ogni sorta di pensiero. Quando finalmente mi sono decisa a rientrare la stanza mi è sembrata decisamente più accogliente ed è stato molto romantico addormentarmi in quel letto avvolto come in una nuvola dal velo impalpabile della zanzariera. Questa mattina, poi, mi sono ritrovata a fare colazione su di una palafitta di legno circondata dalla foresta tropicale con una scimmietta che di tanto tanto compariva dal fitto fogliame di un albero per venire a rubare qualcosa da mangiare.
Sto per addentrarmi in un punto in cui la spiaggia non è che una striscia sottile ed impraticabile quando all’improvviso mi trovo di fronte uno spettacolo inaspettato. I tre uomini sono alti e diafani, la pelle è scura e trasparente come il miele d’acacia, ma i lineamenti sono sorprendentemente delicati e belli. Indossano drappi rossi confezionati in un tessuto grezzo e pesante ed impugnano una lancia. Mi sbarrano la strada facendomi segno che oltre quel punto non è possibile andare. Non sono spaventata, sono gentili e mi sorridono, uno di loro in particolare sembra apprezzare molto ciò che vede…
Faccio sfoggio di tutto il mio repertorio swahili dicendo jambo (ciao) e a malincuore faccio dietro front. Scioccamente mi ero illusa che sarei riuscita a trovare questa stessa mattina ciò che cerco, sempre che… Tornando sui miei passi incontro una coppia di turisti, mi fermo con loro a chiacchierare e mi spiegano che gli uomini che ho appena incontrato sono guerrieri Masai, arrivano qui dal Serengeti per lavorare come guardiani dei villaggi. Molto pittoresco… anche se la lancia mi sembra alquanto anacronistica come arma di difesa a meno che non ci si debba difendere da una turista svampita come la sottoscritta.

continua                                 
                                           penny.blue

 

 

 

 

Kivulimi – mattino di un nuovo giornoultima modifica: 2007-07-19T12:15:00+02:00da refusi
Reposta per primo quest’articolo

3 Commenti

  • Viaggi sola? Io sono stata lo scorso anno alle Maldive in Messico e a Rodi tutta sola, che meraviglia non sono mai stata così bene…Bacio Poldy

  • cinque puntate ? beh … non penso che farò questa gran fatica a leggerle tutte …magari alla fine ti diro’ quel che ne penso.
    Perlomeno tu stai scrivendo in modo lineare, al contrario di me che affastello scrivo, abbandono, riprendo, interrompo, tante cose diverse e mai concluse. Alla prossima puntata, affettuosam

  • Invidia