Cincischiando con la mia presunzione mi sono perso nella vita senza sapere dove
Una strada, un bar
una sala di proiezione
e ogni tanto qualcuno
che pronuncia il mio nome.
Una pista innevata
che si snoda in discesa,
negozi e carrelli
dentro a giorni di spesa.
Calme onde del lago
che si spengono a riva,
vele bianche nel blu
che il vento ravviva.
Nastri grigi percorsi
seduto al volante
paesi e città perduti
solo dopo un istante
Luoghi visti dall’alto
da sopra un aeroplano
odori respirati
nei vagoni di un treno
Voci, volti confusi
di persone incontrate,
case in strade percorse
una volta e lasciate,
vaghe immagini scorrono
fra ricordi e presente
una parte di me
che rimane alla gente
e una parte di loro
che mi resta incollata
e ogni volta ritocca
tutta la mia facciata
come un poster sul muro
ridipinto all’istante
che contorna e scolpisce
di colori la mente.
Un accozzaglia di gente
suoni, voci, persone
che non hanno più un volto
che non hanno più un nome.
Io mi perdo in frammenti
lungo tutto il percorso
e pian piano confondo
il senso del discorso.
Non so più dove vado
non so più dove sono
urlo forte ma il grido
non produce alcun suono.
Volgo sguardo attorno
e mi perdo nel vino
poi ritorno pian piano
ripercorro il cammino
per cercare nel tempo
in un lontano passato
quel momento e quel luogo
in cui mi ero incontrato.