Presenze
C’erano
tracce di profumo
nell’aria
tracce di vento
nei capelli
tracce di dolore
nell’anima
lacrime salate
negli occhi
ma nessuna parola
per consolarti
C’erano
tracce di profumo
nell’aria
tracce di vento
nei capelli
tracce di dolore
nell’anima
lacrime salate
negli occhi
ma nessuna parola
per consolarti
Sono di una dolcezza
infinita i ricordi.
Sono di una tristezza
infinita i rimpianti.
Sono di una amarezza
infinita i rimorsi.
Siamo noi
persi nel passato.
Siamo noi
confusi nel presente.
Siamo noi
protesi al futuro.
Carichi
di dolcezze,
di tristezze,
di amarezze,
perennemente ripetute.
Sono nato sbagliato,
senza un falso passato
scevro da ogni peccato,
poi…
poi mi hanno plagiato.
Mi han bagnato la testa,
mi hanno fatto la festa,
mi hanno purificato.
Mi hanno reso colpevole
di una storia lodevole
di un errore inventato.
Per un Dio fatto uomo
sceso a chieder perdono
sono stato immolato.
Ma non ho nulla da chiedere,
non ho niente da perdere
rivoglio il mio passato.
Privo di ogni invenzione
che non sia nel mio nome
ch’io non abbia creato.
Fate ch’io sia colpevole
o che io sia lodevole
solo per ciò che ho dato.
(non c’è mai stato un paradiso terrestre)
C’era solo del vuoto
dentro al nulla caotico
poi qualcuno volò
sopra al nido del cuculo
vi depose due uova
di un colore cianotico
che restaron sospese
sopra lo spazio cosmico
colorando quelll’aria
del colore più livido.
Poi passaron dei giorni
e le uova si schiusero
bianche braccia con forza
i frammenti forzarono
ma eran senza le ali
fu per questo che caddero
ancorati a quel suolo
come vermi ora strisciano.
Spazi deserti
luoghi dimenticati, insorgono
oltre le luci del tramonto
occhi fessurati,inseguono
fra travertini antichi
tracce di un passaggio amico
che l’acqua non abbia corroso.
Sogni, privati del racconto
disegnano maestose figure
senza senso,
che solo un cuore perso
poteva interpretare.
Nel mio deserto agogno
il ricordo di una nascita
La ballerina del carillon
Danza
seguendo un ritmo antico
e uguale
danza,
sopra le note ripetute
gira,
sempre perfetta
e immobile
gira.
Sopra una vita
che la sfiora
dietro a un sorriso
che la illumina,
dentro alla pioggia
di una lacrima,
danza,
sempre perfetta
sempre uguale
in quelle note
un po’ stucchevoli
che sanno un po’
di carnevale.