Sale d’attesa
bianche stanze anonime
attende qualcosa o qualcuno.
la noia di sempre,
qualcosa che nasca,
uno sfigato e un imbranato……………. anche la matematica va a farsi benedire. Già perchè capita che una sera di marzo dopo cena lo sfigato si accomodi al computer e, dopo avere osservato per qualche istante le foto che si alternano nello screen saver dedica di riprendere l’attività nel punto dove l’aveva interrotta,. Magari…… spazio.. invio…. esci…. mouse… nulla ….le foto seppur moooolto lentamente continuano ad alternarsi sullo schermo sino a fermarsi baluginare e sparire per lasciare posto ad una strana schermate mai vista prima d’ora e poi…… buio il PC viene spento. Riavvia e qualche istante dopo il riprendere del rassicurante ronzio sullo schermo appare una scritta ” not signal” hai voglia a schiacciare disperatamente ognuno dei possibili tasti del PC, nulla. Si Spegne, si riavvia, si spegne si scollega si staccano tutti i cavi si riattaccano tutti i cavi, stacca, attacca spegni e accendi, il risultato non cambia…. “not signal” troneggia sempre al centro del monitor. Ci si rassegna. Lunedì mattina quasi alla prime luci dell’alba, (ore 8,45) si alza dal letto, impossibile continuare a dormire ( che sia diventato PC dipendente?) si alza, afferra la cornetta del telefono, ammesso che si possa chiamare ancora così e………. due frasi un accordo e subito si carica il PC in macchina e si parte, e qui entra in gioco l’imbranato. Giunto a destinazione scarica il PC, spiega l’accaduto, al “tecnico” lui annuisce , prende il marchingegno e parte per dargli un occhiata. Nel frattempo,l o sfigato, si accomoda alla consolle di un PC di internet point presente sul luogo per lanciare un grido di agonia, ma dopo poco tempo ecco riapparire l’imbranato, un sorriso soddisfatto sul volto, è cosa da nulla dice, e partito il condensatore con una 30ina di euro si cambia, ci vuole un attimo. Solo che per sostituirlo dovrei levare il sigillo di garanzia, se mi autorizza? Nella testa dello sfigato, i pensieri cominciano a girare vorticosamente, quasi quanto le rotelline di Virgilio, rinfrancato dalla notizia, considerando la lieve entità del danno, valutando i pro e i contro, il computer è ancora in garanzia e lo sarà ancora per alcuni mesi, quindi le riparazioni dovrebbero essere gratuite, ma…. c’è un ma, occorre riportare il PC al venditore, attendere che venga spedito alla casa madre, riparato, rispedito e dal calcolo approssimativo che ne risulta come minimi dovrebbe privarsi del PC, per oltre un mese se non due. Beh, il costo non è elevato val bene la pena di spendere la cifra di 30 euro e di porre termine alla garanzia per rientrare immediatamente in possesso dell’amato PC funzionante, va bene, è la risposta, lo faccia. Passa una l’unga mezzora e la faccia dell’imbranato riappare nella sale, difficile descriverne l’espressione, mi spiace annuncia non si tratta del condensatore, dovrei fare delle prove, ma temo si tratti delle scheda madre. Ecco pensa subito lo sfigato, la dimostrazione dell’ineluttabile realtà della vita, trattenendo a stento la rabbia, rassegnato chiede che venga sostituita, naturalmente, vista la situazione al puro e mero prezzo di costo. Non posso, è la risposta che giunge alla sue orecchie , e allibito sente l’imbranatoinformarlo che la ditta in questione non commercializza le schede dei suoi PC, e che pertanto il computer dovrà essere inviato alla casa madre, senza alcuna garanzia
In matematica 1 +1 fa 2, ma una pera e una mela non fanno ne due pere ne due mele, rimangono sempre una pera e una mela. Ma in questo caso subentra l’eccezione uno sfigato e un imbranato fanno due, sì due colleoni
refusi
Solo un vecchio muro
diroccato e grigio
che un giorno lontano
un illuso
dipinse di rosa.
fra vecchi fogli ingialliti alla ricerca di qualche cosa da postare mi sono inbattuto un due vecchie poesie, consentitemi di chiamarle così, e su queste mi sono soffermato, poi considerando che entrambe trattano il medesimo del medesimo tempo ed in un certo qual modo si completano, ho deciso di postarle entrambe.
Amore, amore,
fiore di primavera,
pudico bocciolo
che s’apre
al primo irriverente sole
ed al sole
illanguidito giace,
nel primo bacio
caldo dell’amore.
Al dolce amplesso
lussurioso sboccia,
vivo alla vita,
poi appassisce e muore,
senza rimpianti, rimorsi,
ne dolore.
Nel roseo incanto
della primavera
al caldo, luminoso sole
il dolce gioco dell’amore
presto,
si poserà su un altro fiore.
refusi
Bianchi e neri,
cavalli e alfieri
là, sopra la scacchiera
o nella vita vera
si osservano silenti
da ottenebrate menti
poi come goffi burattini
si lanciano sui confini
per tutti ormai la sorte
ha un solo nome, morte
(revival)
Li vedi timidi e impacciati, sulla panchina del parco, si tengono per mano, si guardano negli occhi, si dicono ti amo senza parole, con tutto il loro essere.Si sono conosciuti per caso un giorno, come tanti, come tutti, si sono guardati negli occhi e si sono sorrisi, all’unisono. Poi hanno cominciato a frequentarsi a parlare delle proprie esperienze, della propria visione della vita, dei propri desideri, dei propri sogni. Riscontrando che i desideri e i sogni erano gli stessi, le aspettative della vita comuni, così d’incanto l’amore era sbocciato reciproco nei loro cuori.
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Valentina
Di anni……….., carina, bionda, bruna o rossa. Impiegata, segretaria o commessa, gentile ed educata sorridente ed allegra, intelligente e colta. E’ contenta del suo lavoro, ha uno stipendio che le consente di vivere senza sacrifici, che le permette di avere e mantenere l’auto, di fare vacanze due volte l’anno e numerosi fine settimana, di abbigliarsi seguendo la moda che le aggrada, l’ultimo modello di telefonino, cene fuori, pub, discoteca. Vive con i suoi e la madre ancora l’accudisce, lava, stira, cucina, le prepara il letto, e l’adora.
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Valentino
Di anni……… tipo interessante, bruno biondo o rosso. Ragioniere geometra, bancario, un buon lavoro retribuito. Anche lui con il proprio stipendio si gestisce bene, auto, sportiva o suv, sport, palestra, vacanze, fine settimana, abbigliamento griffato, ristoranti, pub, stadio, discoteche. Naturalmente anche lui vive con i suoi, naturalmente anche lui ha una madre che lo adora e che pertanto lo serve abitualmente di tutto punto.
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Si amano, sono insieme da tempo, hanno trascorso numerosi fine settimana assieme, ed anche alcune vacanze, così, con tutto l’entusiasmo degli anni e dell’amore che li unisce decidono di formare una famiglia , sposarsi, rito religioso o civile, a seconda.
La ricerca della casa, i mobili, la lista nozze, l’abito della sposa, il tempo vola ed in un batter d’occhio si giunge al giorno del matrimonio. L’emozione all’altare (o in comune) nel momento del fatidico si, il contegno impettito ed orgoglioso dei padri, il pianto delle madri, l’immancabile casino di parenti ed amici con il lancio del riso all’uscita e via di corsa lasciando tutti alle spalle verso il coronamento del sogno,. Il viaggio di nozze, la luna di miele.
Il rientro, le prime entusiastiche spese al supermercato, i meno entusiastici risultati ai fornelli, non fa niente si esce a mangiare una pizza, si va fuori al ristorante, si………….riprova a cucinare sempre con i medesimi orripilanti risultati………..poi c’è il letto da fare, i pavimenti da pulire, i mobili da spolverare, i panni da lavare, da stirare……………..
Il mutuo da pagare, le tasse, la luce, il gas, l’ ici, le spese condominiali, la nettezza urbana, il bollo delle auto, le assicurazioni, la bolletta del telefono e dei telefonini………………….
Ed ha inizio la routine, hanno inizio le discussioni su cosa e chi debba fare, a cosa si debba rinunciare, ma soprattutto, chi debba rinunciare a qualche cosa.
Improvvisamente lei non è più così dolce, simpatica e comprensiva……………..
Improvvisamente lui non è più così brillante, romantico e affascinante……………..
Improvvisamente lei è petulante, noiosa, egoista…………….
Improvvisamente lui è megalomane, egocentrico, mammone…………..
Improvvisamente il bulletto del distributore di benzina, quello che non ti ha mai guardata negli occhi ma solo alla scollatura della camicetta o sotto l’orlo della gonna, quello che cercavi di evitare quando passavi a fare il pieno dell’auto, improvvisamente non è più coatto, ignorante, volgare, improvvisamente è simpatico, divertente…………
Improvvisamente, la figlia della portinaia, la bionda con gli occhi slavati e l’enorme seno da fattrice, che ti curava ogni qualvolta scendevi le scale, cercando di instaurare una conversazione e che ti costringeva tutte le volte a fermarti all’angolo dell’ultima scala ad aspettare l’attimo un cui si allontanava, od ad una uscita di corsa con un veloce cenno della mano ad indicare che andavi di fretta, improvvisamente non ti appare più oca, sciatta, insignificante, improvvisamente è diventata interessante, stuzzicante, appetibile………………
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Improvvisamente la panchina è rimasta deserta e si sono persi Les Amoureux de Peynet
refusi
ma così bianca che piu bianco non si può, sembra quasi la reclame di un detersivo.
La partenza avviene sabato mattina, qui sul lago, il cielo è azzurro, limpido, di buon auspicio si direbbe, ma ecco che giunti a Lecco già ci si ritrova sotto ad un cielo grigio bitume e poco oltre, presa la provinciale per Bergamo, dentro la nebbia. Si continua così per tutta l’autostrada sino a poco oltre Trento, fra grigiumi, pioggerelline e leggere nebbie, poi all’improvviso il cielo inizia piano piano a schiarire appaiono tracce di azzurro fra nubi sempre più bianche e giunti poi a La Villa, in Val Badia il cielo si presenta di un blu intenso quasi esagerato. Sembra un augurio anche se le previsioni vertono in altre direzioni. Provvediamo a fare il settimanale per evitare le code del sabato mattina e poi andiamo a riposare.