Browsing "poesie"
Gen 3, 2018 - poesie    Commenti disabilitati su Dubbi

Dubbi

Earning balance

Io ho…
ma forse no.
Io sono…
ma forse non sono.
Io so
ma forse non so.
Io credo…
ma
in cosa credo?
In un dio?
Nell’uomo?
O solo in me stesso?
No, io non sono
un eroe, ne un santo
non ho conoscenze
ne studi
di cui farmi vanto.
Nell’uomo?
Guardandomi attorno
io vedo soltanto brutture
e un mondo malsano
gestito da mezze figure.
In un dio?
Ma quale??
Un dio assente,
combattuto e succube
del bene e del male?
Io so…
o forse non so
se credere in un dio
nell’uomo
oppure in me stesso
ma forse
non credo e
il dubbio che insorge
adesso
è che io,
non sono…
nemmeno io.

 

Dic 26, 2017 - genesi e nemesi, poesie    Commenti disabilitati su Persi

Persi

evolution-white1

 

Perché?
L’eterna domanda
a cui nessuno risponde.
Lo scopo ultimo
rimane celato.
Confusi pensieri
inseguono
ideali, dogmi e teorie
che sempre più lontano
portano dal vero.
Persi
nelle realtà virtuali
non scorgiamo più
orizzonti.
Inseguendo il mito
dimentichiamo il bisogno,
riducendoci
a mendicare il tempo.
Silenzi
coperti da frastuoni
osannano
l’idiozia di una specie
ridotta
a singolo individuo.

Dic 21, 2017 - poesie    Commenti disabilitati su Le cose che avevo

Le cose che avevo

935238_597520986926908_577180529_n

 

 

Avevo

un sogno nel cassetto

un buco nel calzino

un dente caduto

posto sotto al cuscino.

Il cassetto ormai è vuoto

il calzino cambiato,

il dente ora è nuovo,

ma lì sotto al cuscino

c’è soltanto il passato.

 

                                    refusi

Dic 5, 2017 - genesi e nemesi, poesie    Commenti disabilitati su Prima o poi

Prima o poi

rosadivetro

 

Prima o poi
verrà qualcuno
a dirmi chi sono.
Prima o poi verrà
e mi leggerà la mano.
Mi guarderà negli occhi
e poi mi sussurrerà piano,
non darti pena non sei nessuno.

Nov 28, 2017 - genesi e nemesi, poesie    Commenti disabilitati su Parabola

Parabola

bruegel i ciechi

 

 

C’era una strada,

e c’era un uomo

sopra la strada.

C’era anche un dio

ma altrove

e non guardava.

La strada era quella

che portava alla fine

e l’uomo avanzando

ormai giunto al confine

pensava,

mah, ci sarà qualcosa

oltre questa strada?

Una meta,

uno scopo, una casa?

Si fermò, con il dubbio

dipinto sul volto,

si voltò, a osservare

il percorso trascorso,

dubitò del suo dire,

dubitò del suo fare.

Si chinò, con la mano

spolverò i pantaloni

con gesto anormale,

stava prendendo tempo

non volendo avanzare.

Cosa c’era o chi c’era

oltre quel confine?

C’era il premio?

Il castigo?

O soltanto… soltanto

una semplice fine?

Senza gogne ne allori,

senza canti ne pianti,

senza voci dannate

senza aureole di santi.

Ma soltanto il riposo,

la soluzione finale,

dove non han più ragione

né il bene né il male.

Soppesò ancora a lungo

tutta quella questione

poi, il suo volto si distese

in un caldo sorriso,

e riprese ad andare

con un passo deciso,

si avviò e senza dubbi

superò quel confine

certo che

c’era solo il riposo

raggiungendo la fine.

Ma e quel dio dove stava?

Era sempre altrove e,

non guardava.

Nov 19, 2017 - poesie    Commenti disabilitati su La menagram (dialettale scherzosa)

La menagram (dialettale scherzosa)

civetta
L’è lì, e
se la sa no se fa,
la parla de quei
ch’in già crepà
e se vun puaret
l’è mouribound,
senza nanca pensac
la manda a l’alter mund.
Mama, che mena gram
che porta rougna,
quant ca la dorma
de funerai la sougna,
par ca la sia
la tousa del bechin,
e mi
che se stremisi un cicinin
ghe fu corni bicorni
e touchi fer,
ma riesi no
a desmentega un penser
che in verità
a me fa un pou pagura,
che quela lì
me faga un quei fatura.
Ma mo sun stuff,
vu via, torni pu indree,
la mena gram,
la staga de par lee.
La menagramo

Lei è lì, e /e non sa che fare/parla di quelli/che sono appena morti/e se uno poveretto/è moribondo/ senza nemmeno pensarci/lo manda all’altro mondo./Mamma, che menagramo/ che porta rogna/ quando dorme/di funerali sogna/sembra che sia/la figlia del becchino/ e io,/che mi spavento un pochettino/faccio corni bicorni/e tocco ferro,/ma non riesco/a dimenticare quel pensiero/ che in verità/mi fa un po’ paura/che quella lì/mi faccia qualche fattura./Ma adesso no stanco/ vado via, e non torno più indietro/ la menagramo/se ne stia da sola.

 

Nov 13, 2017 - poesie    4 Comments

La luna, il pozzo e il pazzo

rini2

Era pazzo,
con il secchio pescava
la luna dal pozzo
anche quando non c’era.
Era pazzo
cantava
canzoni inventate
e pescava
con il secchio bucato
la sua luna nel pozzo.
Lui diceva
di amare la vita, la luna
e sedeva
aspettando il calare del sole
e al levar della luna
continuava felice,
ne suo gesto d’amore

                                 refusi

(riedizione dal 05/06/07 con aggiunta  di immagine)

Ott 22, 2017 - poesie    13 Comments

Se

7a79a79df316b0d453961a2fb12fea07.jpg
Se il mio cuore

avesse porte

le aprirei per farti entrare,

se avesse finestre

calerei scale per farti salire,

se avesse passaggi segreti

scardinerei le grate

per farti passare.

Ma il mio cuore

non ha porte,

non ha finestre,

non ha passaggi segreti

e se tu ora ci sei dentro

è perché ci stavi da sempre.

 

 

 

 

Ott 13, 2017 - esternazioni in prosa, poesie    Commenti disabilitati su Tempo perso

Tempo perso

th

Ho trascorso troppo tempo
a costruire una vita,
senza viverla.
Troppo tempo a pregare
un dio, che
non c’era.
Troppo tempo a cercare
una mia verità,
senza capire
che ognuno ha la propria
e che solo la forza
la impone.

 

Set 16, 2017 - poesie    Commenti disabilitati su Piazza duomo

Piazza duomo

comobn72duobrol14

Maestosa, squadrata,
geometrica e pura
appare improvvisa
racchiusa fra mura.
Di sotto le case
i portici ombrosi,
si muovono danzanti
in archi sinuosi.
La luce dell’alba
che cade radente
disegna il profilo
del duomo imponente.
Fra guglie e merletti
troneggiano pesanti
in profili marmorei
la statue dei santi.
Il vecchio Broletto
ai lati del Duomo
ricorda gli antichi
splendori di Como.
e ancora più a lato
svettando nell’aria,
solenne si leva
la torre campanaria.
Rintoccano le ore
e scossi dai suoni,
volteggiano nell’aria
a stormi i piccioni.
Il mattino si inoltra
ed i primi rumori
iniziano sommessi
a echeggiare fra i muri
Già i primi turisti
si affacciano sorpresi
con gli occhi sgranati
i fiati sospesi,
ma i turisti moderni
di tempo ne han poco
sollevano le reflex
e scattano le foto,
e poi, via di fretta
con passi veloci
portandosi appresso
ricordi fugaci.
Ma incurante di tutto,
dei santi e del duomo
si muove frenetica
la gente di Como.

 

Pagine:«1...12131415161718...45»